Seminario: L'uso della favola e della metafora nell'ascolto del minore


Relatore:
Relatore: Dott. Cristina Lorimer


Tra gli strumenti che si possono utilizzare nell’ascolto del minore si ritrovano le favole e le metafore.

Immaginando, il bambino può giocare con temi che appartengono alla sua realtà psichica, compresi quelli difficili come l’amore, la morte, la paura, la separazione, l’abbandono e molti altri. Le parole di una fiaba possono infatti rivelarsi preziosissime creando momenti che predispongono all’apertura e al dialogo.

Altro fattore importante è l’uso delle metafore. In psicologia, la metafora ha una doppia funzione: da un lato, è in grado di rappresentare i nostri principali drammi e conflitti; dall’altro, la metafora è costituita da materiale simbolico ed estetico, ed è per sua natura indiretta. In questa senso protegge il bambino nella sua proiezione della trama e nei personaggi, garantendo una certa tranquillità nei processi di identificazione. Le metafore aggirano le difese cognitive ed entrano direttamente in contatto con gli stati più profondi dell’essere, favorendo il cambiamento inconscio senza razionalizzazione o ricerca di spiegazioni.

Spostare su personaggi di fantasia le tematiche affettive facilita il racconto della propria affettività evitando l’intervento della censura che ne impedirebbe il riconoscimento. Rabbia, paura, vergogna, gelosia e senso di colpa sono sentimenti difficili da gestire e, talvolta, perfino da identificare. Vederli prendere forma può quindi costituire un notevole beneficio. Ascoltare storie che riguardano altri aiuta i bambini a rielaborare la propria e ad attribuirle significati nuovi e più comprensibili.


DATA E LUOGO:
12 MAGGIO 2018
Centro Co.Me.Te. di Empoli 
Piazza Guido Guerra, 46
50053 Empoli (FI)



Psicologa, Psicoterapeuta ad orientamento sistemico relazionale, Mediatrice familiare presso Istituto di Terapia Familiare Pisa-Livorno. A scuola-Città Pestalozzi ha avuto l’opportunità grazie alla collaborazione con i colleghi di mettere a punto un curricolo di educazione affettiva e relazionale. Nella scuola tiene uno sportello di consulenza psicopedagogica per genitori, insegnanti e studenti e coordina gli sportelli di consulenza presenti nell’Istituto comprensivo.



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