Il passaggio fra l'epoca del fascismo e quella dello stato democratico e repubblicano, segna l'ingresso
dell'Italia in un contesto di crescita industriale e di modernizzazione. Accanto a queste
caratteristiche si può assistere al permanere di tratti culturali ed ideologici che ci rendono una
immagine frammentata della nazione. Nel Veneto, la crescita economica si associa a modelli di
“arretratezza” che si dimostrano funzionali a dinamiche politiche e sociali reciproche e
complementari. Le culture locali facilitano il mantenimento di comportamenti popolari e conservatori
in cui si rafforzano e si disarticolano allo stesso tempo molti dei meccanismi riproduttivi di una
società. La famiglia pare strutturarsi come fenomeno borghese in mutamento, sostenuta dai
cambiamenti della società, da trasformazioni economiche, da rappresentazioni mediatiche che spesso
ne condizionano gli stili e le consuetudini. L'impegno nel lavoro -miraggio raggiunto dopo decenni
di emigrazione dolorosa- pare colmare bisogni inalienabili e strenuamente difesi. I modelli di
convivenza vengono segnati dalla commistione fra rapporti affettivi e rapporti di produzione che
pongono confusamente il confine fra benessere e ricchezza. L'appartenenza tradizionale diventa più
incerta poiché si manifesta la ricerca di nuove identità che si strutturano come momento di crisi fra
la fedeltà alla comunità e le propensioni personali e di definizione individuale

DATA E LUOGO:
25 SETTEMBRE 2015

Hotel Maggior Consiglio - Via Terraglio 140 - 31100 Treviso

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